Secondo l'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, nel periodo tra il 1991 e il 1995 i serbi che lasciarono la Croazia furono almeno300.000 .
L'agenzia Gallup ha condotto un sondaggio in 12 Stati già appartenenti all'Unione Sovietica, per scoprire quale sia il popolo più desideroso di cambiare paese emigrando all'estero.
Milorad Dodik, attuale presidente della Republika Srpska, si è presentato martedì 9 aprile di fronte ai giudici dell'Aja per testimoniare nel processo a un suo collega, Radovan Karadžić, presidente della RS dal 1992 al 1996.
Il Trebević è la montagna di Sarajevo, un tempo parte integrante della città e meta delle gite dei suoi abitanti, che potevano usufruire di una comoda funivia che dal centro li portava alla sommità del monte.
Nel prossimo censimento della popolazione, il primo dopo la guerra, i cittadini bosniaci non potranno dichiararsi semplicemente tali, ma dovranno definirsi etnicamente come serbi, croati, o bosgnacchi.
Trieste, un ragazzino non vedente e le guerre nei Balcani. Sono i protagonisti di Voci nel buio , film italo sloveno diretto da Rodolfo Bisatti e prodotto da Gianluca Arcopinto, Kineofilm e Studio Arkadena. Il film è stato presentato in anteprima nazionale venerdì scorso alla Casa del Cinema di Venezia.
L'incendio era durato tre giorni, dal 25 al 28 agosto del '92. La ricostruzione dura da vent'anni, tanto che i più scettici erano già pronti a scommettere che non sarebbe mai finita. Qualche giorno fa, invece, i cittadini di Sarajevo hanno ritrovato l'incanto della Vijećnica, la Biblioteca, uno dei più importanti simboli della capitale bosniaca.
La guerra in Bosnia Erzegovina è iniziata per un "piano di destabilizzazione" ordito dall'Arabia Saudita e da Al Qaeda, in combutta con la Nato, gli Stati Uniti e l'Unione Europea. Durante la guerra i cittadini di Sarajevo non sono stati bombardati dall'esercito di Mladić, ma si sono bombardati da soli. Srebrenica, infine, non è mai esistita (gli omicidi di massa perpetrati nel luglio del '95 dall'esercito e dalla polizia serbo-bosniaca sono un'invenzione).
Andrea Oskari Rossini (London, 1966) is a journalist and documentary-film maker. He graduated at the Institute for International Political Studies (ISPI, Milan) and at the Political Science Department, University of Milan. He works for Osservatorio Balcani e Caucaso since 2002. On temporary leave.